Comunità di progetto degli oli monovarietali
L’ambito di intervento è quello delle colline pedemontane della provincia di Chieti, dove si concentra, anche se non omogeneamente, il patrimonio di germoplasma autoctono, nel passato molto ricco, oggi più ridotto e relegato ad alcune varietà. Tuttavia grazie al lavoro e alla dedizione di alcuni produttori, da alcuni anni, da questi olivi si producono extravergini monovarietali di grande qualità organolettica.
Le principali varietà sono la Gentile di Chieti diffusa su tutto il territorio provinciale, l’Intosso ed il Crognalegno nelle campagne del casolano, la Cucco nel frentano e nel teatino, il Nebbio nel vastese e gli Olivastri di Roccascalegna, di Bucchianico e frentano nel lancianese. La consistenza delle superfici coinvolte nella produzione si aggira intorno ai 200-300 ettari con un numero totale di piante intorno alle 60.000 ed una trentina di aziende coinvolte. Si ritiene tuttavia che i produttori di extravergini monocultivar debbano crescere perché questi oli sono percepiti come prodotti fortemente identitari di un territorio e per questo molto apprezzati dai consumatori oltre che per le indubbie qualità organolettiche.
L’obiettivo del progetto è l’incremento della conoscenza degli oli monocultivar da varietà autonome attraverso attività specifiche di caratterizzazione, protezione e promozione, utile oltretutto a creare un aumento di valore delle vendite e stimolare l’interesse dei produttori verso questo tipo di produzione.

Comunità di progetto degli oli monovarietali
L’ambito di intervento è quello delle colline pedemontane della provincia di Chieti, dove si concentra, anche se non omogeneamente, il patrimonio di germoplasma autoctono, nel passato molto ricco, oggi più ridotto e relegato ad alcune varietà. Tuttavia grazie al lavoro e alla dedizione di alcuni produttori, da alcuni anni, da questi olivi si producono extravergini monovarietali di grande qualità organolettica.
Le principali varietà sono la Gentile di Chieti diffusa su tutto il territorio provinciale, l’Intosso ed il Crognalegno nelle campagne del casolano, la Cucco nel frentano e nel teatino, il Nebbio nel vastese e gli Olivastri di Roccascalegna, di Bucchianico e frentano nel lancianese. La consistenza delle superfici coinvolte nella produzione si aggira intorno ai 200-300 ettari con un numero totale di piante intorno alle 60.000 ed una trentina di aziende coinvolte. Si ritiene tuttavia che i produttori di extravergini monocultivar debbano crescere perché questi oli sono percepiti come prodotti fortemente identitari di un territorio e per questo molto apprezzati dai consumatori oltre che per le indubbie qualità organolettiche.
L’obiettivo del progetto è l’incremento della conoscenza degli oli monocultivar da varietà autonome attraverso attività specifiche di caratterizzazione, protezione e promozione, utile oltretutto a creare un aumento di valore delle vendite e stimolare l’interesse dei produttori verso questo tipo di produzione.